Generale piemontese. Ministro
all'Aia (1789-91), combatté a fianco del padre Carlo Francesco nella
guerra sulle Alpi e negoziò poi, nel 1796, la pace con la Francia.
Durante il periodo napoleonico, con l'annessione del Piemonte alla Francia, si
ritirò a vita privata, ma nel 1814 venne chiamato a far parte del
Consiglio di reggenza; l'anno seguente divenne governatore di Genova, e nel 1820
ebbe il Governo di Torino. Andato a Lubiana, su incarico di Carlo Felice, si
assicurò l'aiuto austriaco contro i rivoluzionari e, nominato dal re
luogotenente generale con pieni poteri, ristabilì l'ordine con dure
misure. Nuovamente governatore di Torino, fu maresciallo di Savoia (1929) e
divenne vicepresidente del Consiglio di Stato. Lasciò memorie militari e
due opere storico-politiche, scritte in francese (Nizza 1760 - Torino 1835).